UN TAVOLO ISTITUZIONALE PER VARARE IL MANIFESTO DEL DEBITORE RESPONSABILE

Il senatore Daniele Pesco può diventare il riferimento politico per istituire un tavolo comune tra tutti i partiti, movimenti, associazioni, fondazioni culturali al fine di delineare riforme indispensabili finalizzate a varare la strumentazione normativa per il “manifesto del debitore responsabile”.
Si tratta di un tavolo che deve nascere dalla condivisione, per unire e non per dividere, per tutti e contro nessuno.
La riforma infatti di un tessuto normativo deve obbedire ad una logica di inclusione e non di esclusione, per ricomporre e non separare.
A questo tavolo devono partecipare:
1-i debitori;
2- le banche;
3-i magistrati;
4-gli avvocati;
5-i commercialisti;
6- le forze politiche presenti in Parlamento;
7- le associazioni e fondazioni culturali che hanno a cuore il tema della difesa degli interessi dei creditori e dei debitori.
La riforma deve prendere in considerazione:
a) il processo esecutivo di cui al codice di procedura civile,affinché sia assicurata la terzieta’ del giudice, soprattutto in tema di opposizione all’esecuzione;
b)il meccanismo di determinazione del prezzo in tema di cessione dei crediti deteriorati, al fine di consentire al debitore di poter avanzare anche la sua proposta di acquisto, in concorrenza dei fondi acquirenti, spesso avvoltoi, ed altri cessionari;
c)evitare che siano varate modifiche legislative contro il debitore, come il recente disegno di legge in tema di riforma del decreto ingiuntivo, a cura degli avvocati in luogo dei giudici;
d)ridefinire il calcolo del tasso effettivo globale, alla luce dell’art. 644 c.p, al fine di consentire, per il computo dell’usura, la valutazione di tutte le componenti di costo collegate all’erogazione del credito;
e)in tema di sovraindebitamento la parificazione a tutte le procedure concordatarie dei piani presentati dal debitore:all ‘atto del solo deposito del ricorso vanno sospese le procedure esecutive e cautelari contro il debitore e quelle di vendita all’asta.
d)Riforma dell’art. 586 cpc per imporre l’adeguata verifica anche in sede di acquisto di immobili all’asta. Allo stesso tempo modificare tal articolo nella parte in cui il giudice ha facoltà oggi di sospendere, ma non ne ha il sotteso obbligo di arrestare il processo di aggiudicazione,se il prezzo conseguito non fosse quello di mercato.
e)Rivisitazione del meccanismo di segnalazione alla centrale rischi per le banche, le quali, in caso di errore manifesto, siano punite dal Magistrato per un importo che sia almeno tre volte quello erroneo per il quale la segnalazione del debitore sia avvenuta.
Queste e tanti altri spunti di innovazione e modifiche legislative potranno registrarsi, per l’istituendo tavolo di confronto, che dovrà ricomporre l’ aequitas tra creditore e debitore ad oggi eccessivamente compromessa.
L’intervento da me tenuto al palazzo Giustiniani al Senato della Repubblica, per la definitiva approvazione dell’art. 560 cpc, va proprio in questa direzione.

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