SE UNA BANCA VALE UN EURO

Fa impressione sentire le cronache dei giornali che Intesa abbia offerto simbolicamente un euro per comprare gli asset positivi delle banche venete, mentre quelli negativi, crediti deteriorati in particolare, saranno a carico dello Stato ( la stessa operazione da sciacalli San Paolo -oggi Intesa-fu fatta con il Banco di Napoli ).
È la funesta conclusione di una gestione ad opera di amministratori che hanno concesso fidi clientelari e non hanno saputo neppure gestire crediti deteriorati. Infatti si vuole procedere, giustamente, ad un’azione di responsabilità nei loro confronti
Ma sorgono alcune domande:
1- Come è possibile che nonostante la capitalizzazione ( iniezioni miliardarie ) di Fondo Atlante la banca popolare di Vicenza sia dichiarata insolvente?
2- Dove erano la Banca d’ Italia e la Banca Centrale Europea quando nella pancia delle due banche, la Veneta e la Popolare di Vicenza, si sono formate montagne di sofferenze ( oltre 9,6 miliardi di euro ) che difficilmente saranno smaltite, con la conseguenza che il relativo buco ovviamente sarà pagato con soldi pubblici?
3- Siamo alla settima banca che salta.E’tardivo il governo con la sua Commissione di inchiesta che non prenderà il largo, perché siamo a fine legislatura.
Il sistema bancario è marcio perché le banche non seguono la loro naturale vocazione: quella dell’intermediario che raccoglie i depositi ed attua gli investimenti. Corrono ai facili profitti, quelli dei derivati, della finanziarizzazione, scommettendo con i risparmi della povera gente.
4- Bisogna avere il coraggio di punire banchieri senza scrupolo, ma anche BANCA D’ITALIA e la CONSOB che dormivano mentre il patrimonio dei risparmiatori italiani veniva mangiato vivo.
Abbiamo perso oltre un anno, bruciato milioni di euro ed il desolante destino è comunque quello della liquidazione di gloriose banche che hanno alimentato il nord est, la locomotiva dell’economia italiana.
Se una banca vale meno di un caffè siamo al baratro dell’economia reale. La nostra è la Repubblica delle banane.
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