CSM: APERTO IL VASO DI PANDORA. INTERVENGA MATTARELLA. LO SI SCIOLGA

Le intercettazioni stanno facendo venir fuori una cloaca: i Magistrati vogliono governare politicamente le procure  per servigi da rendere a politici compiacenti. I politici vogliono a loro volta pilotare, designare per insabbiare fascicoli, per depistare indagini. Si veda l’accanimento di Luca Lotti che non dorme di notte per il caso Consip (si leggano, in proposito, due nostri articoli su Stati Generali).
Ma si parla anche di regali, biglietti per partite di calcio, di compagne interessate a gioielli, di case lussuose e di sentenze da aggiustare. C’è anche il marcio dei faccendieri Amara e Centofanti, che chiedono il loro perverso ritorno per soldi spesi per conto del Palamara.
Si è appreso che si incontravano di notte in alberghi, come i carbonari e che preparavano dossier da scagliare contro i colleghi: nel mirino Ielo e lo stesso Pignatone. Fa gola la Procura di Roma (Lotti vuole un suo Magistrato) e quella di Perugia (Palamara vuole bloccare le indagini sul suo conto).
Secondo “Repubblica”a queste riunioni avrebbero  partecipato, oltre Lotti e Palamara ed altri Magistrati autosospesosi anche Lotito, presidente della Lazio, intenzionato tra l’altro a salvaguardare sue posizioni per precedenti penali.
Al cospetto di questo desolante quadro Pier Camillo Davigo ha gridato la sua ira legittima: “oramai siamo allo smarrimento dei limiti etici che la nostra funzione impone.”
C’è chi ha comparato questa situazione storica a quella di Castiglion Fibocchi , quando furono scoperti gli elenchi della P2,il 17 marzo 1981, nella fabbrica “La Giole”, di proprietà di Licio Gelli, presso Arezzo.
1- Molti Magistrati si sono autosospesi, alcuni si sono dimessi.
2- Dunque, il CSM, un organo avente rilievo costituzionale, non è più attendibile e imparziale.
3- È stata invocata l’ostensibilità degli atti: il che significa, come ha spiegato il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Grasso, “che i colleghi consiglieri che sarebbero coinvolti non devono solo autosospendersi, ma anche fornire chiarimenti, spiegare, distinguere. Così che potremo mantenere la nostra dignità di magistrati e cittadini; reagire in modo conforme alle condotte”.

 

E Mattarella scenda in campo e faccia valere  la sua autorevolezza. Se del caso, scioglierlo per nuove elezioni, perché, con queste teste che cadono, il CSM non può più funzionare nelle commissioni.
Ma la credibilità è ormai irrimediabilmente perduta.

 

Pubblicato su “Gli Stati Generali” il 5 giugno 2019

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