Sovraindebitamento: la proposta di legge 788

 
 
Il disegno di legge 788 riguarda misure sulle operazioni di cessione di crediti deteriorati da parte di una banca o di un intermediario finanziario iscritto nell’albo (art. 106 del TUB), e stabilisce che “il debitore ha il diritto di estinguere una o più delle proprie posizioni debitorie, di valore non superiore, singolarmente o complessivamente, a euro 25.000.000, in essere presso una singola società cessionaria, mediante pagamento, a saldo di quanto dovuto, di un importo pari al prezzo di acquisto della posizione da parte della società cessionaria, aumentato del 20 per cento”.
Il debitore è attualmente in totale balia di feroci procedure esecutive, rese più aggressive e accelerate dalle recenti stratificazioni legislative subite dal sistema normativo sotto dettatura delle banche . Tale disegno di legge riequilibra in maniera sensata la necessità che il sistema economico e sociale non sia impattato da fenomeni ulteriormente depressivi di ricorsi ancor più massicci alle procedure esecutive. Il debitore infatti perde la casa,ma è ancora schiavo del debito in un nexum che lo legherà per tutta la vita. Il ricavato delle vendite forzate, ricordiamolo, va ad appannaggio dei creditori prededucibili, il drappello dei professionisti- custodi e consulenti della procedura- e dei privilegiati e non è mai sufficiente a coprire tutte le pretese: il debitore ne risponderà per la vita.La 788 si inchina alla logica della Carta Fondamentale offrendo al debitore un effettivo potere contrattuale nell’estinguere il suo debito, nel segno di quella posizione di eguaglianza sancita dall’art. 3, e stimola le banche a che ritornino al loro caratteristico mestiere di sana raccolta e finanziamento del credito, come previsto dalla Costituzione, contrastando la loro trasformazione in supermercati, intermediari di prodotti finanziari.
 
 
Si riporta link al video della conferenza sul tema
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